Il Compito

C’è un potere nell’aria, in molti lo avvertiamo ed è un potere forte e persistente.
Segni si susseguono a segni e arrivano visioni.
Troppi segni, troppe visioni.Ne siamo quasi sgomenti, è come se la Madre chiamasse a raccolta tutti i suoi figli mettendoci sull’avviso, ma per cosa?
Qualcosa si sta preparando per noi, sta per arrivare qualcuno a lungo atteso e invocato.
O almeno questa pare essere l’unica possibile spiegazione.
A lungo ne abbiamo parlato, a lungo abbiamo cercato di decifrare segni e visioni.
Neppure il Bardo ha una risposta certa.

“Qualcosa si sta muovendo, prepariamoci poiché un re verrà ed ognuno di noi avrà un compito. ”
Questo ha detto seduto al fuoco fissando le fiamme quasi a leggere al loro interno il domani, solo questo.
Invano lo abbiamo interrogato su ciò che ci aspetta.
“Non vedo altro. Non so quando e neppure dove, né so quale compito ci attenda. ”
Il capo chino, l’arpa stretta tra le mani come una povera cosa inutile, si è allontanato nella notte dopo averci lasciato un’ultima visione:
“Preparati tu più di tutti– ha detto guardandomi – tu porti le rune a te sarà chiesto qualcosa di diverso, solo…..non so cosa. Non vedo altro, le nebbie si agitano, il domani è incerto. Ricorda la stella. Preparati! ”
Preparati, ma a cosa? Quale mai compito mi attende diverso dai loro?
Ricorda la Stella.
Già, una stella ha danzato nel cielo, ma io sola l’ho vista danzare, tutti gli altri no, per loro è rimasta ferma.
E dopo quella notte il Bardo è venuto, da tanto mancava, da troppo forse.
E’ venuto ed ha segnato le rune sui miei polsi in una notte di luna piena, mente la marea era al culmine e da allora le rinnova ogni notte.
“Va fatto– così ha detto- dovrai portarle finché la Madre non ti donerà un sicuro domani. Se io dovessi allontanarmi da voi bada di farlo ogni sera, non devono svanire. ”
Non devono svanire…..perché? Cosa mi attende? E perché io tra tanti?
Questo gli chiedo ogni sera ed ogni sera la sua risposta è sempre uguale:
“Una stella ha danzato per te. E’ un dono raro che la Madre non concede a tutti, ed è anche un segno. ”
Fino a stasera. Stasera ha aggiunto quel “preparati” e le rune che porto è come se assumessero una diversa importanza, è come se fossero una consacrazione, ma a cosa o a chi davvero non mi è chiaro.
Anche per me le nebbie sono confuse.
Come posso prepararmi se non conosco il compito che mi attende? Come possiamo farlo tutti?
Un re verrà, ma non ci sono mai stati re tra noi a parte il re cervo nella notte dei fuochi e non credo si tratti di lui: è solo una figura, un simbolo di cui a turno i nostri ragazzi rivestono le spoglie.
No, non del re cervo si tratta, questo è certo.
“E’ un re diverso– la voce della Danzatrice si leva a rompere il silenzio – non avrà corona, non siederà su nessun trono. Verrà a insegnarci saggezza. Preparati. Ricorda la stella. ”
Ed anche lei si allontana tra le ombre.
E due. Prima il Bardo, ora la Danzatrice.
Ricorda la stella, preparati.
E ancora non capisco.
Il fuoco va pian piano spegnendosi e il freddo della notte avanza, dovremmo alimentare le fiamme, ma nessuno si muove, immobili, persi tra le nebbie confuse del domani.
Se un estraneo ci vedesse ora ci scambierebbe per statue di gelida pietra, scolpite in un lontano passato e lasciate all’interno di un cerchio di alberi per chi sa quale motivo.
Ed è così che mi sento, mentre seduta a questo fuoco morente guardo i volti dei miei compagni in cerca di risposte, una gelida statua che attende e non sa cosa.
“Sarà un re senza spada, ma saprà guidarci in una dura battaglia. Io sarò al suo fianco. ”
Gli occhi del Sognatore brillano come gemme preziose mentre parla e tenendo le mani sulle mie sorridendo aggiunge:
“Preparati ”
Anche lui! Ma cos’hanno tutti stasera?
“A cosa?– chiedo –Sai dirmelo? Sono una guaritrice cosa centro io con i re?
Parli di una battaglia a questo devo prepararmi a guarire le vostre ferite? ”
“No, le sue ”

La voce del Creatore del fuoco è greve e solenne
“Ma non ti serviranno né erbe né unguenti. Sono ferite dell’anima. Porta in se cicatrici invisibili ancora non del tutto guarite. Dovrai sanarle. Preparati. ”
“La battaglia che affronteremo sarà una battaglia dello spirito ed egli potrà affrontarla solo se saprai guarirlo. ”

Di nuovo il Sognatore.
“Sarà un prova che affronteremo insieme amica mia, ma tu ne porterai il peso maggiore. “
Le ultime braci illuminano per un attimo il delicato ovale di Colei che insegna.
“Sarò al tuo fianco, non temere. In me troverai la forza ed il consiglio. Insieme. Ma tu preparati. Ricorda la stella. ”
Ora la notte è giunta al suo culmine, il fuoco è completamente morto ed anche noi, come già il Bardo e la Danzatrice ci leviamo per tornare alle nostre case, ma al contrario di molte altre volte lo facciamo in silenzio, ognuno pensando a ciò che ha scorto tra le fiamme, al compito che gli è stato affidato.
Sento il braccio del Sognatore circondarmi le spalle in una muta promessa di aiuto, davanti a me vedo le figure indistinte del Creatore del fuoco e di Colei che insegna: camminano fianco a fianco e nel silenzio s’allontanano e ben presto non li scorgo più.
Restiamo soli il Sognatore ed io, a inoltrarci nella notte, vicini come mai prima.
“Toccherà a noi– dice prima di lasciarmi –Noi dovremo essere al suo fianco: tu per sanarlo ed io per sostenerlo. Noi porteremo il peso maggiore, ma a te è chiesto qualcosa di più. Ascoltami madre mia, poiché mi sei madre da quando mi hai consegnato i sogni, non so l’esatta natura del compito che ti è stato affidato, quella sarà rivelata solo a te, ma nei miei sogni ho visto ferite sanate dall’amore e un sorriso senza più ombre. Da te verrà la guarigione, tu lo consegnerai al suo domani. Da quel momento gli sarai al fianco anche quando sarà lontano: il tuo sarà un dono d’amore che nulla chiede. ”
“Mi spaventa questo, figlio mio, è una responsabilità troppo grande. ”
“Non temere
– con quanta dolce sicurezza lo dice –saprai farlo e questo ti porterà una serenità nuova. Donerai amore e amicizia riceverai, ma una amicizia diversa da quelle sin qui conosciute, un’amicizia totale che comprenderà mente, anima e corpo. Preparati ad accettarla. ”
E tace e s’allontana.
Ferma nella notte che già diviene alba ripenso alle parole dei miei compagni, ad una ad una le risento nella mente, ad una ad una le accolgo e accetto.
Ora sono pronta. Pronto ad accettare il mio compito, quale che sia e quando il momento verrà saprò accogliere questo re senza spada né trono.
Non so fino in fondo cosa mi verrà chiesto, ma lo accetto poiché una cosa almeno mi è chiara infine: le rune dell’attesa che porto sui polsi mi hanno legata a questo strano re che verrà col vento dell’ovest e saperlo ha fatto scendere la pace su di me.
Ora sono pronta e non ho più domande, ma solo la certezza di un domani vissuto alla luce che il re sognato porterà.
E’ quella luce è tale che vale il prezzo dell’attesa ed è il dono di se.
Così , fissando lo sguardo verso l’ovest lontano mi rivolgo alla Madre.
“Accetto il compito– le dico-e qualunque cosa mi verrà chiesta sono pronta ”
E mentre lo dico il sole sorgendo alle mie spalle gioca tra i rami degli alberi che circondano la mia casa e, per un attimo, scorgo tra essi la figura di colui che verrà ed il cuore s’arresta, ed è la gioia.
Ora l’ho visto. Ora so chi è ed il mio compito mi appare come un dono poiché accettandolo ho accettato il volto dell’amore e sono pronta davvero.
Verrà domani ed avrà il suo sorriso.

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