L’acqua del domani
canta la sua danza
in giardini di pietra:
frammenti di noi persi
in schiuma che ribolle.
Colgo sorrisi perduti
e li ripongo
mentre mani non mie
danno forma e sostanza
ai giorni che attendono.
Ferma sull’orlo
osservo le nebbie
non posso avanzare,
non oso da sola
varcarne il confine.
Ombra e luce
ghiaccio e fiamma,
come scegliere la via
senza una mano
che guida?
Ferma sull’orlo
attendo il fluire
del tempo
svelato e nascosto
delle canto delle antiche rune.
Persa nell’oggi
d’un mondo che ride
attendo e so
e non dico parole
che solo il vento
coglierebbe ma
l’acqua del domani
canta la sua danza
e da riposti sorrisi
frammenti di noi
intrecciati come uno
dicono il premio celato
oltre le nebbie
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